Game | Change

Quando la comunicazione cambia le regole del gioco

Month: Giugno 2015

Più Internet, più astensione

Uno studio dell'Imperial College individua una relazione diretta tra modalità di navigazione e affluenza

Chi più naviga, meno vota. Una cosa così.
Questo studio di un docente della Business School dell’Imperial College sembra associare a differenti comportamenti di navigazione, differenti comportamenti elettorali. E fin qui ce lo possiamo aspettare nella misura in cui la dieta mediale si compone inevitabilmente anche di Internet.
A colpire è la correlazione causale fra i due fattori descritta dallo studio: la diffusione della banda larga avrebbe offerto, in particolare alla cosiddetta low class, più intrattenimento. Quindi più distrazione. Quindi meno informazione.
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Cari Sindaci, siete in un mare di guai!

Le Amministrative 2015 ci insegnano che i primi a saltare sono quelli che governano, bene o male, centrodestra o centrosinista

Ognuno ha interpretato il voto 2015 per servire i propri comodi.
Un eccitato centrodestra parla di un grande ritorno, mentre il malinconico centrosinistra tira fuori la serie storica del voto per dimostrare di essere ancora avanti nel numero di comuni amministrati.
Ambo le parti dicono il vero, ma ambo le parti decidono anche di non osservare quegli stessi risultati una volta privati del bias di fazione.
 
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Felice, una scelta infelice

Casson per Venezia 2015, l'uomo sbagliato nel posto sbagliato al momento sbagliato (e con una strategia sbagliatissima)

Non ho badato granché alla campagna elettorale di Venezia. Stavo fortunatamente in Campania a lavorare per un candidato ben diverso dall’ex-magistrato. E mi è andata decisamente meglio, grazie a dio (qui la storia della corsa di Vincenzo De Luca presidente).
Fortunatamente perché nulla mi toglie dalla testa che il povero Casson sia stato sempre l’uomo sbagliato, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, con la campagna sbagliata.
Con ciò, nulla voglio togliere alla persona Casson, ma sicuramente approdo a una conclusione dolente: non sempre le Primarie conducono al miglior candidato possibile rispetto al contesto. E il voto del ballottaggio fotografa esattamente ciò: Casson era perfetto per il centrosinistra, sbagliatissimo per Venezia 2015. Se poi parliamo della strategia, allora si finisce dalla padella alla brace.
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L’astensionismo di centrosinistra e la “Legge di Prato”

Sulla confusione tra "elettorato" e "base" e sulla leggenda del centrodestra smutandato che va sempre al mare

Pezzo breve, perché su questa cosa bisogna essere tranchant come un colpo di mannaia.
Le Regionali 2015 hanno portato una scontata epifania perfino nelle botteghe Dem: forse forse, anche l’elettorato di centrosinistra nel suo piccolo s’incazza. Sconfitte pesantissime, vittorie risicate, ballottaggi oggi sul filo, impossibile non accorgersene.

Io lo dico, inascoltato, dal 2009.
L’ho definita la Legge di Prato e fra poco vi spiego perché.
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Gli anti-De Luca: dimezzati in 70 giorni

In picchiata in numero di Italiani che chiedono a De Luca di farsi da parte

Della campagna elettorale di Vincenzo De Luca, ho già ampiamente scritto ieri. Adesso parliamo del dopo-campagna.

La notizia è di ieri sera, lanciata a Ballarò: secondo una rilevazione Euromedia, il 42% degli Italiani ritiene che De Luca debba dimettersi e che si debba tornare al voto.  E’ un dato critico? No, è un dato eccellente. Significa, in soldoni, che l’ostilità degli Italiani verso LA TIGRE è pressoché dimezzata in meno di 3 mesi.

Com’è successo?
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DE LUCA, LA TIGRE

Fatti e misfatti della campagna elettorale per Vincenzo De Luca presidente della Regione Campania

Vincenzo De Luca è il candidato più forte per il quale io abbia mai avuto l’opportunità di lavorare. Giuliano Ferrara sul Foglio lo ha definito ‘nu ddio, ma per me da subito lui è stato LA TIGRE. E chiunque dica che questa vittoria non appartiene in massima parte alla Tigre merita una tortura medievale.

Fatta la debita premessa, ora muoviamo quattro passi nella campagna elettorale appena conclusa (e vinta) e affrontiamo alcuni perché.
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De Luca vs Annunziata

Come smontare un giornalista mastino in 4 mosse

Vince Vincenzo (2).

De Luca a “In 1/2 h” soffre giusto l’avvio del dibattito sulla Severino. Il crogiuolo di letture sulla legge non facilita certamente una comunicazione fluida quando si è sotto intervista, ma è proprio all’assenza di un’interpretazione univoca che si deve l’incapacità del tema (e delle associate campagne giornalistiche) di creare un danno elettorale vero. In sostanza, è roba così complicata che non gliene frega niente a nessuno.
Il resto è vittoria per KO tecnico contro una giornalista mastino temuta da molti.

Come ha fatto?
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