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Quando la comunicazione cambia le regole del gioco

Month: Marzo 2015

3 buoni motivi per iniziare SUBITO la raccolta di contatti, Likes, Followers in vista delle elezioni

O, ma dove vai se quei dati non li hai?

Avete presente come sono andate le ultime Amministrative? Vi dico come la penso io. La mia opinione è che, no, non le ha vinte l’onda di piena del PD. Le hanno vinte gli sfidanti con la complicità della bassa affluenza. Punto. A giugno scorso abbiamo assistito a decine di scenari di secondo turno dominati da un challenger che riusciva a riportarsi alle urne il suo capitale elettorale di primo turno sommato a quello di altre forze della discontinuità. Questo ai danni di uscenti invece troppo preoccupati dalla fedeltà della base per dedicare il tempo sufficiente (tutto o quasi) a dialogare con quelle sensibilità affini ma politicamente differenti che avrebbero potuto premiarlo al ballottaggio.

Avete ancora qualche incertezza circa la mia prima affermazione: ecco un riepilogo molto sintetico dei risultati nei capoluoghi al voto 2014.

Amministrative 2014. Vercelli (da cdx a csx), Verbania (da cdx a csx), Padova (da csx a cdx), Perugia (da csx a cdx), Urbino (da csx a cdx), Teramo (rimasta al cdx), Terni (rimasta al csx), Potenza (da csx a cdx), Pescara (da cdx a csx), Pavia (da cdx a csx), Modena (rimasta al csx), Livorno (da csx a M5S), Foggia (da csx a cdx), Cremona (da cdx a csx), Caltanissetta (da cdx a csx), Biella (da cdx a csx), Bergamo (da cdx a csx), Bari (rimasta al csx).

Insomma, 8 comuni sono passati dal centrodestra a centrosinistra, 5 dal centrosinistra al centrodestra/M5S, 1 rimasto al centrodestra, 2 rimasti al centrosinistra.

Insomma, il PD è avanti, ma non dilaga. A differenza del voto alle Europee, il driver del risultato non è stato Matteo Renzi, il ‘deliveratore’. Alle Amministrative il motore della scelta è stata la generalizzata voglia di cambiare, di detronizzare, di sostituire. Il che significa che ogni uscente ha una lama che gli pende sul capo a prescindere dalla qualità del suo mandato amministrativo. È del resto proprio Demos & Pi, nel rapporto 2014 sugli Italiani e lo Stato (trovate un link al rapporto a fine articolo), che fotografa la crisi della democrazia rappresentativa e inquadra una flessione del 10% addirittura nella fiducia nelle Amministrazioni locali.

Non è solo un problema sistemico, però. Si sono anche viste tantissime brutte campagna, sviluppate troppo rapidamente a fronte di un elettorato che oggi necessita di essere accompagnato e coltivato per non diventare instabile e imprevedibile.
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6 cose da sapere prima di ingaggiare uno spin doctor.

Per avere un buon servizio e risparmiarsi una delusione.

Mancano alcuni mesi al voto, la squadra è in formazione e vi state chiedendo se non sia il caso di avere il supporto di uno spin doctor?
Bene, anzitutto bisogna chiarire se la persona che avete in mente è davvero un professionista con esperienza o semplicemente si dichiara tale.
Non ci sono molti consulenti politici in Italia. Non solo: quello della consulenza è un mercato molto piccolo, nel quale i fenomeni sono pochi e le fregature sempre dietro l’angolo.
Candidati e segretari di partito sono infatti abitualmente assillati dalle proposte di un’umanità varia composta da sedicenti spinmeister privi di esperienza e vecchi operatori che non si aggiornano probabilmente dai tempi di Clinton presidente.

A proposito di USA, se trovate un italiano che dichiara di aver lavorato per qualche presidente americano, fate così:
1) verificate la sua età all’epoca della campagna, perché, se aveva meno di 35 anni, allora qualcosa non torna;
2) verificate che cosa fa adesso, perché, se dopo “l’Ammerica” oggi vivacchia di incarichi comunali, allora qualcosa non torna;
3) sappiate che anni fa era reato federale ingaggiare operatori stranieri per le campagne americane. Quindi qualcosa, decisamente, non torna.

Insomma, quando si parla di spin doctor, là fuori è una giungla.
Per aiutare candidati, partiti e comitati a orientarsi nel labirinto delle consulenze, ho provato a metter giù 6 semplici punti sui quali riflettere prima di investire dei soldi, non pochi nell’economia di una campagna elettorale, e restare magari delusi. O peggio. Continua a leggere

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