Il successo di Salvini è scienza, non magia.
Scienza alla portata di molti. Di underdog eccellenti è piena la storia della politica. Se un ex-wrestler come Jesse “The Body” Ventura è diventato governatore del Minnesota nel 1994, perché Salvini non potrebbe puntare al Trono di Spade? È giovane, instancabile, un politico esperto e soprattutto sta seguendo (quasi) alla lettera le 5 regole dello sfidante perfetto. Anzi dell’underdog perfetto.

Nel mezzo, ecco il discorso di ringraziamento di Ventura: “We shocked the world. Minnesota leads the way.“.

Dico che Salvini segue “quasi” alla lettera le regole, perché anche lui commette errori. Meno di quanti non gliene attribuisca il Partito Democratico, più di quanti non gliene riconoscano i numerosi fan.
In questo e nei 4 post che seguiranno, vedremo cosa l’Altro Matteo ha per le mani e cosa gli manca. Scopriremo anche come mai figure di successo del livello di Passera e Montezemolo hanno sempre speso tanti soldi per colossali buchi nell’acqua.

Andiamo con ordine, però.
Qui sotto la prima regola di #thePerfectUnderdog.

REGOLA n.1. “Champion the issue”.
Impossessarsi di un tema popolare, un problema, significa diventare un riferimento per una platea vasta e trasversale, che comprenda quello che tecnicamente si definisce “angry middle”. In comunicazione è l’insistenza a testimoniare la capacità di realizzare un cambiamento, quindi essere insistenti è imperativo.
Per piccolo che sia, infatti, un risultato è un risultato: every little bit counts. Se pensate all’ex-ministro Girolamo Sirchia, cosa ricordate? La legge contro il fumo, di sicuro non le sue mani nella marmellata della fondazione Il Sangue.
E, se volete diventare un challenger preoccupante, allora non vi deve certo spaventare la maledizione del martello di Maslow, per il quale se tutto quello che hai è un martello, ogni cosa ti sembrerà un chiodo: Salvini insegna che l’immigrazione è un martello che serve anche per imbiancare le pareti di casa.

Il martello di Maslow. Anzi di Matteo Salvini: l'immigrazione.

Il martello di Maslow.
Anzi di Matteo Salvini: l’immigrazione.

Nel suo discorso (quasi) monomaniacale, “tolti i clandestini” uguale a “tolti tanti problemi”, non l’insicurezza soltanto. L’ecologia salviniana prevede un problema ombrello: l’immigrazione. Ben ricordando che era già il tema che si contendeva, con il federalismo, l’agenda leghista di Bossi. Insomma, l’Altro Matteo parla anche alla base, non la dimentica, parte da là.

Ecco, da aspiranti #PerfectUnderdog, visto che è un tema soltanto quello che vi interessa, l’ultima cosa che dovete fare è perdervi nella retorica vasta.
Qui infatti inizia qualche pasticcio per Salvini: quando parla di economia e di geopolitica, il castello di carte vede qualche cedimento. Parlando del visibile, come i risultati social, il danno è misurabile: crollano i Mi piace, i Commenti e soprattutto le Condivisioni. Perde in viralità, che è poi l’unico indicatore che vi interessa. L’algoritmo Facebook gli commina un downgrading che intacca poi il risultato dei post successivi.

Ogni volta che Salvini parla di relazioni internazionali sui social media, la freddezza degli utenti è palpabile: “Matteo, ma tu che c’entri con Putin? Tu sei quello dei clandestini!“.

Insomma, prima bisogna diventare il fulcro politico di un tema sentito, strizzare fuori dal pubblico tutto il consenso possibile, essere considerati attori capaci di generare il cambiamento. La dico male: i “deliveratori”. Poi si può alzare lo sguardo. Poi.

Ecco, poi c’è Corrado Passera, e prima ancora Montezemolo e un pochino pure Barca: loro hanno invertito il processo virtuoso. Vera ùbris. Sono partiti dal grande piano per risollevare le sorti del Paese e il Paese ha risposto con l’indifferenza. Una tragica indifferenza. Il rapporto costo/beneficio dell’operazione Italia Unica balza agli occhi di tutti ogni volta che ci si imbatte nel suo libro o in un 6×3 di Corrado Passera.

L'opposto del "championing the issue". Un saggio su come salvare il Paese.

L’opposto del “championing the issue”.
Un saggio su come salvare il Paese.

Questa è una tragedia considerando che parliamo di gente che conosce bene il valore del denaro. Un’epifania se invece ci accorgiamo che il potere in sè è altra cosa dal potere d’opinione.

Cosa significa underdog? Beh, visto che ho effettuato qualche piccolo finanziamento in favore di Wikipedia, lascio che siano loro a spiegarvelo qui, sinteticamente. Si guadagnino la misera pagnotta che passo.

Ah, ragazzi, quando parlo di Jesse Ventura, parlo di uno che negli anni 80 era questa cosa qui sotto.

Jesse era un wrestler. Parecchio pompato. Poi è diventato Governatore di uno Stato.

Un wrestler. Parecchio pompato.
Poi è diventato Governatore di uno Stato.